La Morte di Giulio Cesare è un dipinto a olio su tela (400x707 cm) del pittore neoclassico Vincenzo Camuccini, realizzato intorno al 1806 e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte a Napoli, rappresentante il cesaricidio.

Committenza

L'opera, commissionata nel 1793 da Lord Bristol, fu portata a compimento da Camuccini intorno al 1806. Il committente, tuttavia, era morto nel 1804 e pertanto, dopo alcune trattative infruttuose con i suoi eredi, nel 1807 Camuccini vendette l'opera a Gioacchino Murat, nel frattempo asceso al trono di Napoli per concessione di Napoleone Bonaparte.

Con la Restaurazione e il ritorno della monarchia di Ferdinando I di Borbone, la tela fu acquistata da quest'ultimo e ricollocata nel Palazzo reale; fu nel 1864 che l'opera trovò la sua collocazione definitiva nel Museo di Capodimonte, in seguito al riordino della pinacoteca del palazzo reale attuato da Annibale Sacco.

Descrizione

Il pittore romano trasse ispirazione per questo quadro dalla lettura della Morte di Cesare di Plutarco e dall'omonima tragedia di Voltaire (1733), che venne rappresentata a Roma nel 1798. Il momento raffigurato è quello in cui Giulio Cesare, alzatosi e sceso dal seggio della curia di Pompeo per cercare di difendersi, si accorge della presenza di Bruto, suo figlio adottivo, che lo colpisce senza guardarlo in faccia. Sulla destra è collocato il gruppo di senatori, che osservano l'omicidio di Cesare increduli e terrorizzati.

Mostrandosi sensibile all'influenza di Jacques-Louis David, Camuccini diede alla scena un'impostazione solenne e teatrale, con l'adozione di una rigorosa partizione geometrica dello spazio ottenuta per mezzo della conformazione a blocchi di marmo squadrati del pavimento. L'intera composizione si articola staticamente su semplici linee orizzontali e verticali, schema geometrico tipico della pittura neoclassica; i gradini a destra seguono l'andamento della direttrice orizzontale, mentre le linee verticali sono descritte dalle due sculture poste nelle nicchie del muro e dalla grande statua di Apollo che regge un globo terrestre in mano.

Dal punto di vista cromatico la Morte di Giulio Cesare è composta da colori particolarmente caldi, come il rosso e il giallo, stesi sulla tela in modo preciso e senza sfumature.

Note

Bibliografia

  • Francesco Landolfi, inserto Arte 7 in Dal testo alla storia dalla storia al testo, ed. Paravia, p. 1. ISBN 88-395-3004-5

Altri progetti

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